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Papà, mamma ci siete?

Coppie coniugali in difficoltà

INTERVENTO DI DON STEFANO TARDANI A “E…STATE IN FAMIGLIA

4 luglio 2015

Di orfani ce ne sono sempre stati tanti ma oggi si parla di “orfananza”: è tutta la società che produce orfani perché è diventata orfana, e orfana della paternità più grande, quella di Dio Padre.

I genitori sono certamente molto presi dai problemi del lavoro e dalla crisi economica. Ma non è solo questo il motivo.

Oggi la crisi economica è anche dovuta alla crisi di valori e del senso della vita. È dovuta alla crisi di stabilità non solo in campo economico e lavorativo ma è dovuta anche alla crisi di stabilità nei sentimenti e nelle scelte in seguito a programmi disumanizzanti pieni di menzogne, calati dall’alto della superbia e della stoltezza umana, come la chiama Gesù nel Vangelo.

Già nel suo tempo Joseph de Maistre era a conoscenza di un certo meccanismo mistificatore e scriveva:

«Le bugie assomigliano alle monete false coniate da qualche malvivente, sono poi spese da persone oneste che perpetuano il crimine, senza saperlo. Così la bugia, rivestita della parvenza di vero, può correre per tutte le direzioni, senza che la si possa smascherare e, lentamente, si trasforma in verità, per coloro che non si sottopongono alla fatica della verifica e della critica».

Il Cardinale Elio Sgreccia, ritornato dalla Conferenza ONU tenutasi a Il Cairo nel 1994, era rimasto sconcertato del programma esposto al Cairo e che sintetizzava in quattro punti:

  1. famiglia senza matrimonio;
  2. matrimonio senza famiglia;
  3. sessualità senza procreazione;
  4. procreazione senza sessualità.

Questo programma oggi si è realizzato ufficialmente negli Stati assoggettati alla “dittatura del pensiero unico”, come ci ha ricordato Papa Francesco il 10 aprile del 2014, ribadendo una espressione già di Benedetto XVI. In questo senso la vita si è ammalata ed è minacciata dalla politica e dai poteri forti delle lobby : è minacciata la famiglia ed anche i suoi figli.

La stessa opera della coppia genitoriale nei suoi diversi ruoli e capacità del madre e della madre non basta più oggi perché sono entrati in azione accanto a loro altri soggetti molto ambigui.

I figli, spesso a insaputa dei genitori, sono fragili, senza punti di riferimento, sono lasciati a se stessi, alle trappole mediatiche di internet e dei loro compagni, e a tutte le istigazioni della sottocultura della “dittatura del pensiero unico”.

Così i figli della nostra epoca sono sempre più soli, incapaci di percepire la bellezza della vita e del matrimonio; la bellezza di Dio, la bellezza della fede cristiana e della vita eterna.

In loro, a tutte le età, emergono sempre più la debolezza di identità e un vuoto di valori a seguito della crisi della verità: l’amore della verità, infatti, è stato messo da parte per lasciare il posto all’utile, futile e ingannevole dell’interesse del “dio denaro”.

Cerchiamo di approfondire. Quando definiamo uno spazio usiamo parlare di tre dimensioni: la larghezza, la lunghezza, e l’ altezza.

Se riflettiamo, anche la vita umana ha tre dimensioni come potete vedere nel mio libro “Figli di chi? Quale futuro ci aspetta” che trovate nello stand. Lo stanno diffondendo anche in altri Paesi. Ritroviamo la nostra identità, l’identità dei vostri figli e del futuro.

“Infatti, la vita umana ha:

  1. una “sua pienezza” che è la sua estensione: essa tocca tutto;
  2. un suo “significato” a cui rimanda il corpo e la sessualità,
  3. il “suo senso” che ne indica lo sviluppo e lo scopo.

Si tratta delle tre dimensioni valoriali: la pienezza di vita, il significato della vita e il suo senso. Allora si parla seriamente della vita e di ciò che veramente siamo, uscendo da un modo di parlare superficiale, ingannevole e seducente.

  1. Ama la vita dei figli chi non riduce la sua pienezza. Il “mondano”, il potere la ricchezza “spezzettare” tentano di “spezzettare” la realtà umana così che sia “più manipolabile” e “commerciabile”.
  2. Ama la vita dei figli chi non va contro il significato che la natura ci regala. La manipolazione della natura infatti vuole attribuire nuovi significati al padre e alla madre, cosicché non ci sarebbe più nessun significato vero da scoprire nella natura umana né nella corporeità né nella sessualità umana. Così viene nascosta ogni “parola” di Dio che Dio Creatore ha messo per noi nella natura.
  3. Ama la vita dei figli chi non nasconde la dimensione trascendente e la realtà dello spirito, perché non nasconde il senso più profondo della vita, altrimenti, che senso avrebbe “il vivere e il morire”?

Non difendere queste tre dimensioni della vita umana, significa togliere la misura, il metro per parlare di vita umana ai vostri figli.

Non limitiamoci ad assistere a quanto sta avvenendo oggi in molte parti, dove si sta togliendo di mezzo sempre più il padre e la madre nella partecipazione alla crescita dei figli, specialmente all’educazione sessuale, mentre una falsa cultura del potere vuole sostituirsi ai genitori per insegnare in strutture pubbliche, fin da piccoli, l’uso del sesso, del gender e della pedofilia. Negando la dimensione spirituale, l’anima, si è arrivati a tutto questo.

Proponiamo la difesa dei diritti dei bambini ad avere un papà e una mamma, non permettiamo che anche gli stessi termini vengono aboliti. In alcune scuole hanno abolito la festa della mamma e del papà per la mancata partecipazione e protesta dei genitori.

Sostituire il termine di padre e di madre con “genitore 1” e “genitore 2” – così già si fa in alcune strutture dello Stato – vuol dire togliere ai figli il volto umano. Sì perché “genitore 1” e “genitore 2” potranno essere chiamate anche le macchine per fabbricare la vita in laboratorio.

 

Oggi la fede viva e vera è l’unico baluardo per ritrovare le tre dimensioni della vita umana: la sua pienezza, il suo significato vero e il suo senso più bello e più profondo, che Dio ci ha regalato e che Gesù è venuto a salvare e a ristabilire.

A voi la dignità e il compito di mantenere la vita umana “umana”, perché il potere del male non la trasformi in “disumana” nei piccoli come nei grandi.

Ricordiamoci che la vita umana, quella matrimoniale e quella familiare, può e deve riflettere in sé e nel mondo la vita di Dio, la Sua immagine.