Close

Incontro di preghiera con le famiglie a Roma - Approfondimento

Slider Title

Breve Estratto

See More

Di fronte ad angosce, ferite e crisi che spesso agitano le famiglie e che fanno soffrire, un grande conforto viene dalla preghiera comunitaria con cui insieme chiedere a Gesù di venire e di placare, correggere, sanare situazioni personali e familiari. Egli porta la grazia della sua Pace da cui scaturiscono, progressivamente, guarigione, rinascita e nuovo vigore per poi concretizzarsi in un impegno missionario della famiglia cristiana nel mondo.

È con questa convinzione che il Movimento dell’Amore Familiare organizza tre Incontri di preghiera per le famiglie. Alla base c’è la fiducia nella preghiera come sorgente inesauribile di luce e di forza capace di riportare compattezza spirituale e pace nelle famiglie per un mondo migliore.

Del resto, anche l’esperienza degli stessi Apostoli è stata travagliata da inquietudini e paure ed è proprio in queste circostanze che è intervenuto il Signore.


TRE VOLTE PACE

Il termine shalom, pace, nella Bibbia indica la pienezza di ogni bene che solo Dio può dare.

Nel Vangelo di Giovanni, al Capitolo 20 (vv. 19-29), Gesù Risorto appare agli Apostoli chiusi nel cenacolo, timorosi e confusi tra loro per tutto ciò che era accaduto.

Per tre volte Gesù Risorto dona a loro la sua pace.

Ogni volta Gesù dona qualcosa di specifico che completa il dono precedente e l’approfondisce come in tre cerchi che si allargano in modo concentrico: la persona, la Chiesa, il mondo.
In ciascuno di questi è centrale la famiglia:

  • la coppia e la famiglia di origine per ciascuno;
  • la famiglia dei figli di Dio per la Chiesa , Famiglia di famiglie;
  • la Famiglia Umana che vive della pace per il mondo intero.

Intorno a questi tre momenti della Pace che dona Gesù, il Movimento dell’Amore Familiare vede tre momenti e tre modi con cui annunciare e portare la Sua Pace nelle tre Veglie di animazione e di preghiera nella Diocesi:

  • Amore, pace e misericordia nelle case;
  • Veglia di preghiera per il Papa e il suo Pontificato;
  • Veglia di preghiera per l’unità e l’amore delle famiglie.
  • Il primo Incontro di preghiera ogni anno è proposto alle famiglie al termine del percorso di vita che il Movimento offre.
  • La Veglia di preghiera per il Papa e per il suo Pontificato si tiene a Piazza San Pietro nel mese di giugno.
  • La Veglia di preghiera per l’Unità e l’amore delle famiglie si tiene ogni Capodanno a Piazza San Pietro di fronte al Presepe.

Dal Vangelo dell’Apostolo Giovanni (20, 19-29):

 La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”.

Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo”.

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: “Pace a voi!”.

Poi disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo ma credente!”. Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”.

 

Commento del Brano evangelico (Gv. 20, 19-29)

La situazione degli apostoli che ci appare è emblematica della situazione e della tentazione in cui si trovano persone e famiglie comuni.

Si tratta di una situazione di:

  • chiusura nelle proprie case [isolamento]
  • chiusura dei cuori e dei sentimenti [steccati]
  • chiusura nelle relazioni all’esterno [guerre]

I motivi che inducono a creare tale situazione e a rimanervi sono:

  • senso di abbandono: solitudine
  • senso del fallimento: scoraggiamento [conflitti interni]
  • minacce dall’esterno e conseguente paura e diffidenza
  • confusione sulla verità dei fatti e sul loro significato [confusione]
  • tradimento e morte. Con chi ricominciare ?
  • sentimenti contrastanti di smarrimento: dolore e speranza [ferite]

 


LA PRIMA PACE

1° – AMORE, PACE E MISERICORDIA NELLE CASE


 L’Incontro è realizzato al termine del percorso di vita dalle famiglie che desiderano ritrovarsi insieme per pregare per le famiglie e soprattutto per quelle che vivono momenti di prova e di difficoltà. Si tiene tutti gli anni nella vigilia della prima domenica dopo Pasqua.


 Gesù Risorto, vinta la morte, appare e rompe il silenzio e la solitudine, lo smarrimento e le paure: Egli porta così la pace.

Nel percorso di vita e di missione proposto durante l’anno ai laici e alle coppie viene mostrata l’opera di Gesù (le Sue “mani”) e il Suo amore (il Suo “costato” trafitto).

La prima veglia prende in esame:

  • i conflitti,
  • le angosce dell’uomo di oggi,
  • le ferite e le fratture in cui si agitano persone e famiglie.

Per questo durante la veglia si prega:

  • per gli individui e per le loro famiglie;
  • per le coppie di fidanzati e per i coniugi;
  • per la formazione dei giovani e per il loro domani;
  • per le coppie separate e per i divorziati;
  • per i figli e i genitori, per i nonni, i parenti e gli amici, per i bambini e per la loro vita;
  • per i nemici dei bambini e della vita;
  • per tutti i malati nell’anima e nel corpo;
  • per i poveri e i bisognosi.


 Si chiede a Gesù di venire e di placare, correggere, sanare situazioni personali e familiari.

 

L’Incontro è caratterizzato dall’attenzione alla persona e alla famiglia, bisognose entrambe di uscire da se stesse e di incontrare il Risorto per risorgere. L’esperienza di Gesù risorto che torna nella nostra vita di sofferenza e di morte per farci rinascere, dona la forza e la gioia di rialzarsi per una vita nuova, fatta di nuove relazioni di pace e di bene: dono della sua Misericordia che è capace di trasformare il nostro passato e porci nella speranza.

È anche la nostra esperienza ricca di episodi di salvezza vissuti nelle famiglie e per le famiglie “santuari di vita” dove si fa esperienza della misericordia e del perdono: di quell’amore ricevuto da Dio e poi donato a chi sta vicino capace di creare una vita nuova che è la pace di Gesù, quella di un mondo nuovo. La vera pace, quella di Gesù, è sempre realizzata da persone che vivono il Suo amore misericordioso e capaci di riaccendere la gioia.

È l’esperienza della fragilità di tante vite e di tante famiglie che hanno ritrovato la gioia. È anche l’esperienza di come nella Chiesa e con l’aiuto della missione svolta da tanti laici pieni di Dio e del Suo Spirito, è possibile rialzarsi e portare la pace di una vita nuova spesa nell’amore, nella fraternità e nella giustizia.

LA SECONDA PACE

2° – VEGLIA PER IL PAPA ED IL SUO PONTIFICATO


 Si tratta del secondo incontro annuale ciclico di preghiera e di sensibilizzazione proposto dal Movimento dell’Amore Familiare, questa volta per il Papa, la Chiesa e la famiglia umana. Ha lo scopo, in particolare, di manifestare con amore e fede la straordinaria potenza dell’Amore Misericordioso di Dio, offerto da Gesù con la Sua morte e resurrezione, ed affidato agli Apostoli con a capo Pietro e a tutta la Chiesa per la famiglia umana che è chiamata a vita nuova per un mondo nuovo.


 All’umanità ferita e confusa dalla situazione di peccato e di morte Gesù mostra a tutti il suo corpo con le ferite ma libero dalla sofferenza e dalla morte: mostra in sé quel superamento che è per tutto il suo Corpo ecclesiale, è per ciascuno, è per tutta la Chiesa, Corpo del Cristo. È il momento della gioia che esplode e della pace.

Questa seconda volta la pace che Gesù porta è più profonda, capace di riconciliazione e di una vita nuova: capace di vivere la vita del Cristo nell’amore, e di vivere la sua missione.

È lo Spirito Santo, Spirito del Risorto ad operare questa trasformazione e questo cambiamento di vita e di relazioni. È Gesù a donarlo, alitando su di loro il Suo Spirito di Risurrezione: è una nuova creazione, per un uomo nuovo ed una nuova donna, per una famiglia nuova.


 In un mondo confuso da molti mali che lo disturbano e lo minacciano il rinnovamento della pace si sviluppa in modo particolare attraverso il Sacramento della Riconciliazione, offerto da Gesù alla Chiesa per la Sua missione nel mondo. I peccati vanno “rimessi”, tolti. Non si possono lasciare nel mondo e nelle coscienze !

Nella Veglia chiediamo al Signore per la famiglia e per la società intera il dono dell’Amore Misericordioso senza il quale non ci potrà mai essere la pace vera.

È l’esperienza dell’unità vissuta dalla Chiesa unita a Cristo e capace di un’azione straordinaria di missione e di bene nella Chiesa e nella società per un mondo migliore.


 È l’esperienza della Misericordia di Dio e del suo Amore Misericordioso manifestato nella missione salvifica di Gesù e della sua Chiesa con a capo il Papa: “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del Regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.” (dal Vangelo secondo Matteo 16,18-19).

Questa importante iniziativa scaturisce dal profondo sentimento di amore e di servizio che ci unisce al Pastore della Chiesa Universale e dal desiderio di accompagnare con la preghiera il Santo Padre ed il Suo Ministero Petrino. Ne dà testimonianza la numerosissima partecipazione dei fedeli che partecipano ogni anno alla Veglia.

 

Durante l’incontro sarà rivolta a Dio la seguente preghiera per il Santo Padre (allora era Benedetto XVI):

O Signore, Padre Celeste, che non deludi chi ti invoca con cuore retto e fedele, ascolta le suppliche della tua Chiesa: al tuo servo, Vicario di Cristo e nostro Papa, che hai posto al vertice del ministero apostolico, concedi la tua Benedizione e rafforzalo con il Dono del tuo Santo Spirito e con la grandezza dei carismi che tu gli hai conferito per lo sviluppo del suo Ministero Universale.

Te lo chiediamo per Cristo, nostro Signore, e per intercessione della nostra Madre Celeste,
 Madre della Chiesa, la Vergine Maria. Amen
.

 

LA TERZA PACE

3° – VEGLIA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ E L’AMORE DELLE FAMIGLIE

Si tiene nella sera dell’ultimo dell’anno in Piazza San Pietro, di fronte al Santo Presepe. La Veglia notturna abbraccia tutta la notte di Capodanno: piccoli gruppi di famiglie, in preghiera silenziosa, animano a turno lo scandire delle prime ore del nuovo anno. Durante questo Incontro di preghiera si prega Dio per intercessione della Santa Famiglia, per invocare la pace e la serenità di vita, la guarigione delle persone, dei figli e delle famiglie dell’Intera Umanità. Gesù, Principe della Pace, è infatti “la Via, la Verità e la Vita” (Gv 14, 6) ed è venuto “perché abbiamo la vita in abbondanza” (cfr Gv 10, 10).

Su tutti si invoca la pace e la serenità della vita, la guarigione delle persone e delle famiglie per un mondo migliore.

La famiglia ha bisogno di ritrovare l’unità e il senso di se stessa per il bene di tutti i suoi componenti e per l’intera società. Essa ha bisogno di luce e di amore per ritrovare se stessa: questa luce e questa tenerezza di pace e di affetto si diffondono dal Mistero del Natale e del Santo Presepe. Fede e valori della vita e della Pace che Gesù ci affida per costruire le famiglie e un mondo migliore.

 

C’è sempre qualcuno che è più colpito degli altri dal senso e dalla paura della morte: non crede ed è “contrario” alla speranza, al superamento di quel limite invalicabile per le risorse umane che è la morte. Così è per Tommaso, così per molti in molte famiglie.

È il momento allora della storia dei “se” e dei “ma”: una lunga lista che pretenderebbe il fatto della sicurezza e della pace già ora, qui e subito, per poi crederci! Nasce allora il desiderio di poter mettere le mani lì dove qualcuno ha sofferto le atrocità della sofferenza e della morte, per poter ricredere e riavere la pace perduta. Ma come poter ricredere in qualche cosa più grande della capacità distruttiva del male operato dagli uomini su altri uomini?

L’unico modo conosciuto era quello di porsi nella forza superiore di turno come il privilegio del più forte, il privilegio del potere per una falsa pace.

Per la terza volta Gesù porta la sua Pace: essa inverte il processo storico e per la prima volta nella storia vince Lui, il Risorto: è il privilegio dell’amore misericordioso, così grande da vincere il dramma dell’umanità, la morte. Solo vincendo questo dramma, ultimo e radicale, si poteva vincere il dramma dell’uomo, “lupo di ogni altro uomo”.

Così l’amore misericordioso del Risorto mostra che è possibile la sopravvivenza umana: con l’aver restaurato la giustizia, la verità, la libertà e l’amore e dunque la speranza di una vita nuova che è per tutti. La pace nella società e tra le società, la pace tra le nazioni e i popoli. Gesù si ferma in mezzo a loro e permette questa esperienza straordinaria del superamento del dramma della morte. Solo allora l’uomo e l’umanità si aprono alla fiducia e alla speranza.

 

Occorre fare esperienza del risanamento e del superamento delle ferite e della morte. Occorre che Gesù si fermi in mezzo a loro: che la Chiesa, suo Mistico Corpo, si fermi in mezzo al mondo mostrando – per prima lei, nella vita dei cristiani – la vittoria di tale superamento: indicando il modo e la maniera delle ferite risanate, mostrando le proprie ferite rimarginate, il cuore aperto nel dono della vita, la forza tornata per l’annuncio al mondo a cui è inviata e continuamente “torna” come Gesù Risorto. “Metti qui … Guarda … Stendi la tua mano …” fintanto che la pace non entri e rimanga nei cuori e nella vita di ciascuno, fino alle nuove generazioni. Così da credere … senza bisogno di nuovo di vedere il crocifisso con le sue ferite di morte, rimanendo al contrario nella sicurezza e nella pace del Risorto.

Con questa iniziativa il Movimento dell’Amore Familiare si adopera per mostrare la terza dimensione della pace: si tratta ora di contemplare il culmine e l’opera più grande di Gesù morto e Risorto.

Si tratta del piano di Salvezza che con la Chiesa è offerto dal Padre per Cristo nello Spirito Santo a TUTTA l’umanità che è ferita e prostrata dal dolore, dalla morte, dall’incredulità come per l’Apostolo Tommaso e dallo sconforto delle sue ferite.

È quanto la Chiesa annuncia e vive anche a Natale nei suoi fedeli e negli uomini di buona volontà presenti nel mondo, operatori di pace, di bontà e di misericordia, perché il mondo creda, accogliendo il dono della Pace che è Gesù, Principe della Pace.

La Veglia è così un momento forte di preparazione alla Giornata Mondiale della Pace, che si celebra il 1° gennaio di ogni anno.

 

Poiché ogni dono è preceduto dalla chiamata alla vita e dalla vocazione, nel mese di febbraio il Movimento dell’Amore Familiare, in collaborazione con il Servizio per le Vocazioni del Vicariato di Roma, organizza un quarto Incontro: La Veglia di preghiera per le Vocazioni e per i Sacerdoti:


 
 

 

Chiamati per amore.

 

Le famiglie cristiane pregano per le Vocazioni e per i Sacerdoti.

 


 La Vocazione alla vita consacrata e al sacerdozio è un dono dall’alto che può dare solo Dio, come ci indica Gesù nel Vangelo. Un dono che inizia in famiglia e cresce con l’aiuto di tutti, perché il Sacerdote è l’uomo per tutti! È dalla famiglia che nascono le Vocazioni: l’amore umano generando la vita offre a Dio la possibilità di chiamare i suoi figli in modo speciale.

 

  • Il Sacerdote presenza di Gesù pastore, porta l’amore di Cristo nella famiglia santuario della vita.
  • La famiglia santuario della vita, porta la vita vissuta nella fede, dando testimonianza viva della Chiesa sposa del Cristo: prega per la Chiesa e per i Sacerdoti. Il suo amore per Gesù e per la Chiesa si esprime con la preghiera e nell’accoglienza del dono del Sacerdozio e di ogni vocazione laicale e religiosa.
  • La famiglia è il primo luogo dove vengono accolte le vocazioni. La famiglia è il primo Seminario.