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Veglia di preghiera per l’unità e l’amore nelle famiglie e per la Chiesa nostra Famiglia 2007

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31 dicembre 2007 – Piazza S.Pietro

Il Movimento dell’Amore Familiare ha promosso, come ogni anno, una Veglia per la pace e le famiglie dal tema “Veglia di preghiera per l’unità e l’amore nelle famiglie e per la Chiesa nostra Famiglia” che si è tenuta in Piazza S. Pietro lunedì 31 dicembre dalle ore 23,30 alle ore 7,00 del 1° gennaio 2008.

Ha aperto la Veglia Mons. Giovanni D’Ercole, Capoufficio della Segreteria di Stato Vaticana con un momento di riflessione. La Veglia, come gli anni scorsi, è proseguita per tutta la notte, animata dalle giovani famiglie del Movimento, fino alle ore 7:00 del mattino, con turni di un’ora di piccoli gruppi di persone, in silenziosa preghiera per l’unità e l’amore nelle famiglie, davanti al Santo Presepe.

PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLA VEGLIA NOTTURNA

23.15 – Appuntamento in Piazza S. Pietro
23.30 – Introduzione da parte di Mons. Giovanni D’Ercole che dà inizio alla S. Veglia con una Preghiera.
23.50 – Accensione delle fiaccole e festeggiamento del nuovo anno 2008 con un canto di gioia e di affidamento al Signore.
Segue l’inizio della preghiera silenziosa davanti al Santo Presepe animata dalle famiglie del Movimento.
07.00 – Orazione conclusiva davanti alla Santa Famiglia di Nazareth e canto finale di lode a Dio.

Nel video una sintesi della Veglia


Intervista a Don Stefano Tardani sullo spirito della Veglia di Capodanno del 31 Dicembre 2007 a S. Pietro:


Dall’Angelus del 30 dicembre 2007 – Festa della Santa Famiglia

[Rivolgendosi ai partecipanti all’Incontro delle Famiglie che si è svolto in questo giorno a Madrid, il Santo Padre ha detto, in lingua spagnola:]

[…] invito le famiglie cristiane a sperimentare la presenza amorevole del Signore nella loro vita. Parimenti, le incoraggio affinché, ispirandosi all’amore di Cristo per gli uomini, rendano testimonianza dinanzi al mondo della bellezza dell’amore umano, del matrimonio e della famiglia. Quest’ultima, fondata sull’unione indissolubile fra un uomo e una donna, costituisce l’ambito privilegiato nel quale la vita umana è accolta e protetta, dal suo inizio fino al suo termine naturale. Per questo i genitori hanno il diritto e l’obbligo fondamentale di educare i propri figli nella fede e nei valori che nobilitano l’esistenza umana. Vale la pena adoperarsi per la famiglia e il matrimonio perché vale la pena adoperarsi per l’essere umano, l’essere più prezioso creato da Dio.

Dall’Archivio di Radio Vaticana


Dall’Angelus del 01 gennaio 2008:

Cari fratelli e sorelle! Abbiamo iniziato un nuovo anno e auguro che esso sia per tutti sereno e proficuo. Lo affido alla celeste protezione della Madonna, che oggi la liturgia ci fa invocare con il suo titolo più importante, quello di Madre di Dio. Con il suo “sì” all’Angelo, il giorno dell’Annunciazione, la Vergine ha concepito nel suo seno, per opera dello Spirito Santo, il Verbo eterno, e nella notte di Natale lo ha dato alla luce. A Betlemme, nella pienezza dei tempi, è nato da Maria Gesù: il Figlio di Dio si è fatto uomo per la nostra salvezza e la Vergine è diventata vera Madre di Dio. Questo immenso dono che Maria ha ricevuto non è riservato a Lei soltanto, ma è per tutti noi. Nella sua verginità feconda, infatti, Iddio ha donato “agli uomini i beni della salvezza eterna… perché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’autore della vita” . Maria dunque, dopo aver dato una carne mortale all’Unigenito Figlio di Dio, è diventata madre dei credenti e dell’intera umanità.

Ed è proprio nel nome di Maria, madre di Dio e degli uomini, che da 40 anni si celebra, il primo giorno dell’anno, la Giornata Mondiale della Pace. Il tema che ho scelto per l’odierna circostanza è: “Famiglia umana, comunità di pace”. Lo stesso amore che costruisce e tiene unita la famiglia, cellula vitale della società, favorisce l’instaurarsi tra i popoli della terra di quei rapporti di solidarietà e di collaborazione che si addicono a membri dell’unica famiglia umana. Lo ricorda il Concilio Vaticano II quando afferma che “tutti i popoli costituiscono una sola comunità, hanno un’unica origine … ed hanno anche un solo fine ultimo, Dio” . Esiste pertanto uno stretto legame tra famiglia, società e pace. “Chi anche inconsapevolmente osteggia l’istituto familiare – osservo nel Messaggio per questa Giornata della Pace – rende fragile la pace nell’intera comunità, nazionale e internazionale, perché indebolisce quella che, di fatto, è la principale «agenzia» di pace”. Ed inoltre, “non viviamo gli uni accanto agli altri per caso; stiamo tutti percorrendo uno stesso cammino come uomini e quindi come fratelli e sorelle”. E’ allora veramente importante che ciascuno assuma le proprie responsabilità davanti a Dio e riconosca in Lui la sorgente originaria della propria e dell’altrui esistenza. Da questa consapevolezza scaturisce un impegno a fare dell’umanità una vera comunità di pace, retta da una “legge comune, che aiuti la libertà ad essere veramente se stessa … e che protegga il debole dal sopruso del più forte” .

Maria, Madre del Principe della pace, sostenga la Chiesa nel suo operare instancabilmente al servizio della pace, e aiuti la comunità dei popoli, che celebra nel 2008 il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, a percorrere un cammino di autentica solidarietà e di stabile pace.

[DOPO L’ANGELUS:]

[…]

In occasione della Giornata Mondiale della Pace sono innumerevoli le iniziative promosse dalle Comunità ecclesiali in ogni continente. A tutti i promotori e i partecipanti giunga il mio apprezzamento, con l’incoraggiamento ad essere sempre e dovunque testimoni di pace e di riconciliazione. Saluto in particolare quanti hanno dato vita alla manifestazione denominata “Pace in tutte le terre”, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma e in molte altre città del mondo.

Saluto i pellegrini di lingua italiana, in particolare gli aderenti al Movimento dell’amore familiare, che questa notte hanno vegliato in Piazza San Pietro pregando per le famiglie e per la grande Famiglia della Chiesa, grazie a voi; come pure i giovani Orionini, venuti dall’Italia e da altri Paesi europei per un Capodanno all’insegna dell’amicizia e dell’impegno. Saluto inoltre il Centro Sportivo Italiano e benedico volentieri la “Fiaccola della Pace”, che un maratoneta recherà in Terra Santa. Estendo il mio pensiero al circolo culturale “Gente con l’anima”, di Chioggia, e a tutti i presenti, augurando abbondanza di pace e di bene. Buon anno!

Il testo completo dell’Angelus è disponibile sul sito della Santa Sede